mercoledì 29 febbraio 2012

* piano, piano...

... "Mammazilla" cresce.
Grazie ad un paio di calzini antiscivolo verdi. Il modello per il corpo è totalmente intuitivo-istintivo-inventato, infatti è informe! ma tanto è un dinosauro, quindi possiamo lasciare correre la fantasia.

Mammazilla

Però questa strana creatura cresce lentamente, perché il tempo scarseggia,

Mammazilla

e perché è stata momentaneamente requisita dalla Gnoma, che ha voluto portarla a dormire con sé anche se ancora non ha le zampe anteriori.

Mammazilla

Quelle piccole protrusioni rachitiche sotto la coda vorrebbero essere le zampe posteriori, ma siamo sempre in tempo per le modifiche.
:o)

lunedì 27 febbraio 2012

* nella nostra cucina - crostata "nera" all'arancia

Bimbi miei questa è proprio buona, buonissima, buonerrima!!!!
Non lasciatevi spaventare dalla lunghezza della descrizione della preparazione, è molto più semplice di quello che sembra. E' una crostata da preparare un po' in anticipo rispetto al momento in cui si vuole servirla, ma c'è il vantaggio che sia la crema che la pastafrolla possono essere preparate anche un giorno prima e conservate in frigo fino al momento di assemblare e cuocere tutto.
Basta chiacchiere ecco la ricetta della 
CROSTATA "NERA" ALL'ARANCIA
[* Edit del 23 marzo 2015: nel tempo il nostro modo di mangiare e di scegliere le materie prime è cambiato, per cui - anche se in alcune foto appare diversamente - indicherò gli ingredienti che uso ora per fare questa crostata.]
Ingredienti per la pasta frolla nera:
210 gr di farina integrale o di farro monococco
40 gr di cacao
125 gr di burro di montagna
125 gr di zucchero di canna
1 uovo intero + 1 tuorlo
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di 1 arancia

Ingredienti per la crema all'arancia:
250 ml d'acqua (o 125 ml di acqua e 125 ml di succo d'arancia, in questo caso diminuire un po' la quantità di zucchero)
125 gr di zucchero di canna
30 gr di maizena
1 tuorlo
25 gr di burro
1 arancia spremuta
la buccia grattugiata di 2 arance 
Preparazione della pastafrolla nera:
in una ciotola lavorare il burro freddo e tagliato a tocchetti e lo zucchero con una forchetta, poi aggiungere la buccia dell'arancia, l'uovo intero e il tuorlo, e continuare a lavorare con la forchetta; alla fine aggiungere la farina con il cacao setacciati, lavorare brevemente con la forchetta e dare un'ultima impastata con la punta delle dita. Meno si tocca con le mani meglio é.
A questo punto l'impasto va messo in frigo per circa 30 minuti; io formo una specie di "disco", non la solita palla, l'avvolgo con la pellicola trasparente e la metto in un piatto, così:
In questo modo, quando la tolgo dal frigo e devo stenderla è più facile.
Nel frattempo preparare la crema all'arancia sbattendo velocemente il tuorlo con lo zucchero, poi aggiungendo la maizena setacciata e la buccia delle 2 arance. 
Poi versare a filo l'acqua a temperatura ambiente, mescolando continuamente, in modo da evitare che si formino grumi. Passare tutto in un pentolino su fuoco bassissimo, aggiungere il burro tagliato a tocchetti e mescolare finché non si rapprende (ci vorranno circa 10 minuti). Lasciarla raffreddare e solo quando sarà fredda incorporare il succo di 1 arancia.
Preriscaldare il forno a 180°.
Trascorsa la mezz'ora togliere la pastafrolla dal frigo e, dopo averne tolto un pezzettino che servirà a formare la griglia, stenderla su un foglio di carta da forno. Un trucchetto: per stendere la pastafrolla senza problemi io metto tra la pasta e il mattarello la pellicola che ho usato per avvolgerla, in questo modo non si attaccherà al mattarello, non si romperà, e non bisogna usare altra farina, cosa che comprometterebbe la friabilità della pasta.
Mettere la pastafrolla con la sua carta forno in una teglia di 26/28 cm di diametro, bucherellarla con i rebbi di una forchetta, ricoprirla con un altro foglio di carta forno e di fagioli e rimetterla in frigo per 10 minuti.
Quando il forno sarà arrivato a 180° infornare la crostata per 15 minuti. Intanto stendere la parte restante di frolla nera su un foglio di carta forno leggermente infarinato e tagliare delle strisce per formare la griglia, con una rotellina tagliapasta; attenzione, stavolta è molto importante infarinare la carta forno perché bisognerà staccare le strisce di pasta, se non si infarina le strisce si romperanno! Mettere le strisce di pasta in frigo fino al momento di usarle.
Trascorsi i primi 15 minuti, togliere la teglia dal forno, eliminare la carta e i fagioli, riempire con la crema e livellarla, stendere le strisce di pasta, precedentemente tagliate, formando una griglia e infornare per altri 20 minuti.
Una volta ben fredda sarà facilissimo sformarla tirando i lembi sporgenti della carta forno.
:o)

domenica 26 febbraio 2012

* E' arrivata!!!

Di sicuro non bisogna farsi ingannare dal piacevolissimo tepore di questi giorni. Certamente avremo ancora freddo e pioggia (speriamo, perché nell'ultimo anno, qui, ha piovuto davvero troppo poco), però c'è un segno inequivocabile che ci sussurra:-"E' arrivata la primavera..."-
I primi crochi sono fioriti...


La bellezza dei bulbi è che li pianti, poi quasi te li dimentichi, e all'improvviso c'è un esplosione di colori.
Ora siamo in attesa di scoprire gli altri, a cui faranno seguito anemoni, narcisi, giacinti e muscari.
Che bella questa attesa...
:o)

venerdì 24 febbraio 2012

* Vecchia America - Granny Square

VECCHIA AMERICA
Si lavora in tondo.
Le spiegazioni sono per una mattonellina composta da 3 giri. Una volta capito il meccanismo se vorrete fare più giri sarete in grado di procedere da sole.
Una volta scelto il filato, di due o tre colori differenti, munitevi di un uncinetto della misura adatta (io ho usato del cotone gasato, mercerizzato e un uncinetto da 3,5mm) un ago da lana e delle forbici.
I punti sono:
catenella= cat
maglia bassissima= mbss
maglia alta= ma
Per facilitare la comprensione dei cambi di colore li chiamerò colore A, B e C.
Con il filato del colore A si parte con 6 cat che si uniscono a cerchio con una mbss nella prima cat.
1° GIRO: 3 cat (che corrispondono alla prima ma) 2 ma nel cerchio, 3 cat, 3 ma nel cerchio, 3 cat, 3 ma nel cerchio, 3 cat, 3 ma nel cerchio, 3 cat, poi si chiude unendo l'ultima maglia con una mbss nella 3° di 3 cat, e si taglia il filo. Si avrà così la prima mattonellina composta da 4 gruppi di 3 ma.

2°GIRO: a questo punto in genere si cambia colore; unire il colore B puntando l'uncinetto in uno degli angoli formati dallo spazio di 3 cat, si estrae una maglia e si fanno 3 cat (nel caso in cui si voglia continuare con lo stesso colore basterà fare 3 cat) poi 2 ma nello stesso spazio, 3 cat e altre 3 ma, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 3 cat (2° angolo), 3 cat, 3 ma, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 3 cat (3° angolo), 3 cat, 3 ma, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 3 cat (4° angolo), 3 cat, 3 ma, chiudere unendo l'ultima maglia con una mbss nella 3° di 3 cat, e tagliare il filo.

3° GIRO: unire il colore C puntando l'uncinetto in uno degli angoli formati dallo spazio di 3 cat, fare  3 cat poi 2 ma nello stesso spazio, 3 cat e altre 3 ma, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 1 cat, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 3 cat (2° angolo), 3 cat, 3 ma, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 1 cat, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 3 cat (3° angolo), 3 cat, 3 ma, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 1 cat, 1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 3 cat (4° angolo)1 cat, 3 ma nel successivo spazio di 1 cat, 1 cat, chiudere unendo l'ultima maglia con una mbss nella 3° di 3 cat, e tagliare il filo.

Finito!!!
Spero di essere stata sufficientemente chiara, siate clementi, è la prima volta che scrivo delle spiegazioni, è molto più semplice insegnare facendo vedere le cose nella pratica!
Sono comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento, non abbiate remore e domandate se ne avrete la necessità.

:o)

Edit: col tempo e procedendo con il lavoro mi sono accorta che un trucco per non fare venire sbilenche le coperte composte da queste mattonelle, consiste nel cominciare i giri con il nuovo colore in uno degli spazi sui lati formati da 1 catenella tra un gruppo di 3 ma e l'altro, e quando si cambia colore è meglio cambiare lato... provare per credere.

* It's Friday, I'm in love :: 11

{this moment}
Una singola foto, senza parole, che fermi un momento semplice e speciale, così da metterlo in pausa, assaporarlo e imprimerlo nella memoria, condividendolo
(ispirato da ThisMoment di SouleMama)
 

lunedì 20 febbraio 2012

* nella nostra cucina - pasta cavolfiore, olive e finocchietto

Il Cavolfiore è un ortaggio bisfrattato, spesso non viene consumato perché il suo odore risulta sgradito, io invece lo amo moltissimo, piace anche alla Gnoma e al Capitano, ed essendo l'inverno la sua stagione a casa nostra si consuma almeno una volta alla settimana.
Questa ricetta è di Martino Ragusa, una vera sicurezza dunque; l'originale è sul Giornale del Cibo, il sito di cui Martino Ragusa è il curatore.
Quando si tratta delle sue ricette le seguo alla lettera: sono sempre di sicura riuscita, per cui qui la riporto identica a come l'ha pubblicata lui, che suggerisce di usare il cavolfiore bianco, verde o rosso, o anche il bel cavolo romano.
Ingredienti per 4 persone:
350 g di penne
800 g di cavolfiore
100 g di olive verdi snocciolate
3 filetti di acciuga sott’olio sgocciolati
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di uvetta rinvenuta in acqua tiepida
2 cucchiai di pecorino grattugiato
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 spicchio di aglio
Una cima di finocchietto selvatico
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
pepe nero di mulinello o pestato nel mortaio (il pepe io non lo uso, per via della Gnoma)
sale

Pulire il cavolfiore dalle foglie esterne e dividerlo in cimette, poi lessarlo in abbondante acqua salata considerando che nella stessa acqua si dovrà poi anche lessare la pasta.
Cuocere per 10 minuti (io avrei fatto meglio a ridurre questo tempo di 2/3 minuti, come si vede dalle foto) dal momento in cui l'acqua riprende a bollire.
Raccogliere le cime con un mestolo forato e metteterle a scolare in uno scolapasta,  tenendo da parte l'acqua di cottura.
In un'ampia padella dai bordi alti scaldare l'olio e soffriggere le cimette una volta asciutte. Quando cominciano a dorarsi, aggiungere i filetti di acciuga spezzettati, l'uvetta, i pinoli, le olive, un ciuffetto di finocchio selvatico tritato e lo spicchio di aglio pelato e schiacciato.
Quando l'aglio diventa trasparente sfumare con un cucchiaio di acqua di cottura del cavolfiore e cuocere a fuoco vivace per 5 minuti, aggiungendo altra acqua di cottura se dovessero asciugarsi troppo.
Lessare le penne nell'acqua di cottura del cavolfiore e scolarle al dente tenendo da parte un po' di acqua di cottura. Versare la pasta nella padella insieme al cavolfiore e fare insaporire a fuoco vivace per un paio di minuti mescolando continuamente.
A fuoco spento eliminare l'aglio, pepare e aggiungere il pecorino e il parmigiano.
Mescolare bene e usare qualche goccio dell'acqua di cottura tenuta da parte per aggiustare la morbidezza.
:o)

venerdì 17 febbraio 2012

* It's Friday, I'm in love :: 10

{this moment}
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mercoledì 15 febbraio 2012

* ancora crochet, ancora mare

Il nostro mare virtuale si arricchiesce di un nuovo personaggio. 
Ispirandomi ad un pattern acquistato questa estate qui, ma leggermente modificato soprattutto nell'ombrello, ecco la nostra medusa, la prima di un numeroso banco che sta avanzando lentamente... occhio alle ustioni!!!
:o)

lunedì 13 febbraio 2012

* nella nostra cucina - la pasta madre

Dopo giorni e giorni di indugi mi sono lanciata nell'impresa, e del tutto inaspettatamente è andata bene al primo colpo!
Dopo aver letto innumerevoli versioni, tra cui quella del Pasto Nudo dove ho trovato tante utilissime indicazioni (per esempio, oltre alla ricetta, la genesi, svariate ricette e modi di conservarla, anche come si converte la pasta madre da solida a liquida), ho preparato il "ceppo" il 15 gennaio seguendo la ricetta delle Sorelle Simili, (che poi è molto molto simile alla ricetta del Pasto Nudo) vale a dire:
200 gr di farina 0 (zero)
100 gr di acqua
1 cucchiaio d'olio
1 cucchiaio di miele
e dopo averlo impastato, come se volessi fare il pane, si presentava così
il Capitano, quando l'ha visto, ha detto che sembrava "un cinese incavolato". 

L'ho messo in una tazza, coperto con un piatto e lasciato in pace a lievitare per 48 h, dopodiché, esultando per il fatto che viveva, visto che era lievitato (!!!) ho fatto il primo rinfresco: avrei dovuto pesarne la metà (100 gr) e rinfrescarla con 100 gr di farina e 50 gr d'acqua buttando quello che restava, ma mi dispiaceva troppo, così l'ho rinfrescata tutta: ne ho pesato 200 gr esatti e aggiunto altri 200 gr di farina 0 (zero) più 100 gr di acqua. Stavolta l'ho messo in un contenitore ermetico di plastica e l'ho lasciato riposare per altre 48 h. 
Poi ho letto che è preferibile usare contenitori di vetro, quindi alla volta successiva ho optato per un barattolo di vetro, di quelli ermetici della Bormioli, togliendo la guarnizione di gomma.
Passate le 48 h prescritte ho cominciato a rinfrescare la pasta madre tutti i giorni. Il quinto giorno, anche se sapevo che ancora non era sufficientemente forte, con la parte che avrei dovuto buttare ho provato a fare il pane nel solito modo, lasciandolo lievitare 24 h.
Il sapore è risultato buono, anche se sembrava una ciabatta, più che il bel pane alto che faccio di solito. Migliorerà, ne sono sicura!
Ecco come si presentava la pasta madre al 7° rinfresco.

 Il 31 gennaio, cioè dopo 11 giorni di rinfreschi quotidiani l'ho tenuta a temperatura ambiente per circa 3/4 d'ora e poi l'ho messa in frigo, e con la parte che avrei dovuto buttare ci ho fatto delle brioches per la prima colazione... ma questa ve la racconto la prossima volta!

** EDIT del 30 aprile 2015:
da quando ho scritto questo post la PM è diventata sempre più forte, è stata "spacciata" più volte e la sua discendenza panifica in Campania! Ho cambiato la ricetta del pane molte volte fino ad arrivare alla versione odierna che a breve pubblicherò... a presto!! **
:o)

venerdì 10 febbraio 2012

* It's Friday, I'm in love :: 9

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mercoledì 8 febbraio 2012

* che si fa con un paio di guanti...

... infeltriti da un lancio distratto in lavatrice?
Cercando ispirazione si chiederà a una Gnoma di due anni e mezzo 
- "Secondo te che animale è questo?" 
e lei ti risponderà
- "E' un guanto!"
non fa una piega... e poi volendo andare contro la sua ferrea logica le si chiederà di nuovo 
- "Si, ma secondo te questo guanto a che animale assomiglia?" -"
- "A un dinosauro!" 
Come ho fatto a non pensarci da sola!!!!!

Per ora, Mammazilla, ha solo la testa, il corpo verrà fuori da dei calzini antiscivolo della Mammavaleria parecchio usurati, anche se ancora non si sa che forma preistorica avrà!
:o)

domenica 5 febbraio 2012

* nella nostra cucina - recuperare gli albumi: torta cioccolato e mandorle

Spesso, preparando i dolci,  mi capita di dover usare solo i tuorli delle uova, e mi dispiace tantissimo dover buttare gli albumi, per cui li congelo in dei vasetti di vetro con su scritto il numero di albumi che contengono.
In estate con gli albumi si possono preparare dei buonissimi semifreddi, ma d'inverno si accumulano nel freezer.
Lo scorso fine settimana ho deciso di utilizzarne una parte, con una ricetta della mia mamma, leggermente modificata a modo mio nella dose e nella qualità dello zucchero, tra parentesi indicherò dose e tipo usato dalla mami.

TORTA DI CIOCCOLATO E MANDORLE CON I SOLI ALBUMI
Ingredienti:
  • 8 albumi
  • 250 gr di zucchero grezzo di canna (300 gr di zucchero a velo)
  • 300 gr di farina di mandorle
  • 200 gr di cioccolato fondente al 70%
  • 60 gr di burro
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • poca farina di riso per infarinare lo stampo
Preparazione
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria con il burro, e poi mescolarlo con la farina di mandorle e lo zucchero di canna (io ho usato mandorle intere tritate insieme allo zucchero di canna in modo da renderlo più impalpabile), poi aggiungere il lievito. Imburrare e infarinare una teglia di 26/28 cm di diametro e preriscaldare il forno a 170°. Montare a neve ben ferma gli albumi e incorporarli delicatamente al composto con un movimento dal basso verso l'alto. Versare tutto nella teglia e cuocere per 30/40 minuti.
Lasciar rafreddare prima di sformare.
Vedrete che la torta rimarrà un po' umida al suo interno, è normale deve essere proprio così.
:o)

sabato 4 febbraio 2012

* il gatto gambalunga

Cresce la scuderia di pupazzetti della gnoma. Io mi cimento in nuovi progetti, per imparare, allenarmi, ispirarmi e lei beneficia.
Ho già parlato della sua passione per i gatti, ed era un po' che faceva la corte ad una foto che avevo stampato e archiviato nel raccoglitore dove conservo i lavori che vorrei realizzare.

E' il gatto Moko di Barbara, una ragazza bravissima con l'uncinetto che però ora si dedica a una nuova passione, peccato perché i suoi lavori erano veramente deliziosi (fate un giretto nel suo vecchio blog e giudicate voi). Si può dire che è proprio vedendo i suoi amigurumi che mi sono detta: "Ma perché non riprendere in mano l'uncinetto e provare anche io?" e pian piano sto imparando.
La base di tutto è l'anello magico; Alessia di Scrap&craft ha pubblicato un post dove spiega molto bene come farlo, ma anche su you tube si trovano moltissimi tutorial filmati, basta digitare "magic ring" nella stringa per la ricerca.
:o)

venerdì 3 febbraio 2012

* It's Friday, I'm in love :: 8

{this moment}
Una singola foto, senza parole, che fermi un momento semplice e speciale, così da metterlo in pausa, assaporarlo e imprimerlo nella memoria, condividendolo
(ispirato da ThisMoment di SouleMama)

giovedì 2 febbraio 2012

* 1° febbraio

Ieri mattina ci siamo svegliati così

Ha cominciato a nevicare la sera prima e verso la mezzanotte è andata via la corrente, che non è ritornata fino a 12 ore dopo. Freezer pieno e riscaldamento che non andava. Per fortuna la casa ha una superba coibentazione, e la temperatura interna si è mantenuta sui 18°.
Appena tornata la corrente ci siamo accorti che la pompa di calore del geotermico che fa funzionare il riscaldamento non andava. Abbiamo chiamato il tecnico, che (santo!!!) è venuto dopo pranzo ed ha riparato il guasto, e ce la siamo cavata con poca spesa anche se poteva essere una mazzata, ma vi risparmio i particolari (il tecnico è doppiamente santo!).
Poi è andata via l'acqua, che non è tornata prima delle 23:30...
Insomma la neve ha creato un sacco di guasti e disagi, ma tutto si è risolto per il meglio, tra l'altro mancando del tutto l'acqua l'abbiamo sciolta e usata per preparare la cena e lavarci.
Inutile dire quanto si è divertita la gnoma 
e che spettacolo è la natura quando si copre di bianco
il limone
il rosmarino
la camelia
il povero piccolo ulivo piegato in due
il cactus

:o)

E ora un "off topic": approfitto dell'argomento "neve" per segnalarvi che c'è bisogno di una mano per impedire che lo stadio del ghiaccio di Casate chiuda. Viviana spiega benissimo tutta la triste vicenda nel suo blog; qui c'è un articolo di un quotidiano on line che ne ha parlato e invece qui è possibile votare a un sondaggio per aiutare chi si sta battendo perché ciò non avvenga. Io l'ho già fatto. 
:o(

* un'idea semplicissima...

...per tenere in ordine i milioni di peluche dei bimbi.
Facilissima, velocissima, economicissima.
Ispirato da una foto vista su Pinterest, ecco un modo a costo zero, per me che avevo già il necessario in casa, ma comunque molto economico per chi dovesse procurarsi l'occorrente, vale a dire un nastro e delle puntine da disegno.

E se tutti i superlativi sopradetti non dovessero bastare, è anche molto decorativo.
:o)