lunedì 30 aprile 2012

* nella nostra cucina - zuppetta di primavera

Questa zuppetta primaverile mi fa molto pensare a casa, non so perché, più di molte altre...
Farla significa che la primavera è arrivata, ma veramente!


Elencherò gli ingredienti senza quantità, perché vado sempre a occhio, o uso quello che ho in frigo. Viene buonissima anche solo con i tre ingredienti di base, cioè zucchine, patate e cipolle.
Attenzione col sale, io spesso ne metto troppo poco e risulta poco saporita. Forse colpa delle patate, chissà... ma sempre meglio che troppo, no?

Ci vogliono:
zucchine con i loro fiori
cipollotti freschi o cipolle di tropea fresche
patate
fagiolini
piselli
fave
(se già si trova o lo avete in freezer) basilico

Riduco a dadini patate e zucchine, taglio a metà i fagiolini privati delle due estremità, tagliuzzo i fiori delle zucchine, sgrano i piselli e le fave privandole del peduncolo e, se sono molto grosse, anche della buccia esterna, ma se le trovo piccole e fresche anche la buccia è morbida e dolce.


Affetto la cipolla e la soffriggo in una pentola capiente con poco olio, poi aggiungo le patate insieme alle zucchine, ai fagiolini, ai piselli e alle fave, e soffriggo tutto insieme per pochi minuti.
Poi aggiungo anche i fiori di zucca e do un'ultima rimescolata, aggiungendo il sale.


A questo punto copro con l'acqua, metto il coperchio sulla pentola, faccio arrivare a bollore e cuocio, mantenendo semi coperta la pentola (il mestolo di legno poggiato sul bordo della pentola in modo che tenga leggermente sollevato il coperchio) a fuoco bassissimo per circa 3/4 d'ora...
A fine cottura aggiungo il basilico.
Servo tiepida, che è meglio, se possibile... altrimenti servo subito e dimentico di fare le foto alla zuppa pronta, come è successo stavolta...
:o)


venerdì 27 aprile 2012

* It's Friday, I'm in love :: 20

{this moment}
Una singola foto, senza parole, che fermi un momento semplice e speciale, così da metterlo in pausa, assaporarlo e imprimerlo nella memoria, condividendolo
(ispirato da ThisMoment di SouleMama)

giovedì 26 aprile 2012

* Incontri terrestri .:. 1 - Araneidae

Con questo post inauguriamo una serie di incontri che ci capita di fare per mare (quando capita di andarci) e per terra... innumerevoli, inaspettati, sempre fonte di entusiasmo e di gioia, che siano grandi, medi o piccolissimi.


Ecco una nursery, trovata per caso sotto una foglia di bergenia. E' stato difficilissimo trovare un punto di fuoco per queste foto, c'era vento, e il mio obiettivo ha una funzione macro ridicola.
Si tratta di piccoli di un Araneidae, di più non si può dire perché sono troppo piccoli per identificarli con certezza.


Immagino che qualcuno storcerà il naso.


I ragni non hanno molti estimatori.


Con questo non voglio dire che siano i miei insetti preferiti. Però non mi disturbano più di tanto.


Amo la natura in tutte le sue forme ed espressioni, e in fondo come tutti i cuccioli hanno una certa tenerezza anche loro... 
Per chi non li può nemmeno guardare senza inorridire o avere la pelle d'oca,  prometto che la prossima volta pubblicherò qualcosa di più gradevole...
:o)

mercoledì 25 aprile 2012

* Regali...


Quale ragalo può essere di più bello di un cesto di verdure coltivate con le proprie mani? No, non sono le nostre, non ancora, ma quelle di Barbara e Fabio,  che oltre a questa meraviglia ci hanno regalato anche un po' dei loro faSTgioli per il nostro orto.
C'è davvero qualcosa di magico, nel coltivare la terra...

martedì 24 aprile 2012

* semenzaio

Qualcuno forse avrà già notato che tra i nostri blog preferiti, nei Verdi per la precisione, compare il sito Greenme.it, un sito che consiglio a tutti gli amanti di Gaia, pieno di notizie e spunti legati all'ambiente.
Gironzolando qui e là ho scoperto una bella soluzione per fare una piccola serra/semenzaio che permette anche di recuperare materiali di scarto come i cilindri di cartoncino della carta igienica e le confezioni di plastica dei pomodorini.
foto via greenme.it


Sempre gironzolando ho trovato, in questo sito, questo modo facile e pratico di chiudere il fondo dei cilindretti.


Secondo me è una bellissima idea, semplicissima da realizzare, che ho subito copiato sfruttando anche i cilindri di cartone dei gomitoli di cotone,  così come i cartoni delle uova che già uso da tempo. Riciclo e  risparmio.
:o)

lunedì 23 aprile 2012

* nella nostra cucina - pizza rustica di scarole (aggiornata con versione senza glutine)

La ricetta di questo lunedì è una torta salata preparata con la scarola, ovvero l'indivia riccia... a crudo, più facile non si può!
La pasta di base può essere una brisée o una pasta sfoglia, o una semplicissima pasta da pane.

[Edit del 01.07.2020 Da quando ho scoperto di essere intollerante al glutine (quasi 2 anni), ho cominciato a sperimentare per riuscire a preparare tutti i miei piatti preferiti in versione SENZA GLUTINE. Ecco dunque la base che uso per le torte rustiche salate, suggeritami dalla bravissima Alessandra Del Sole:
100 gr di farina di riso integrale
60 gr di farina di teff o di grano saraceno
60 gr di farina di ceci
60 gr di farina di mais bramata
30 gr di amido di mais
15 gr di amido di tapioca
15 gr di farina di semi di chia (o i semi di chia macinati al momento, o anche - come faccio spesso15 gr di semi di chia lasciati in ammollo in circa 70 gr dell'acqua prevista dalla ricetta, finché formano il gel)
3 cucchiai da minestra di olio e.v.o.
1 cucchiaino da the di sale
120 gr d'acqua (aggiungerne un po' se l'impasto sembra troppo asciutto)
1 uovo
Mescolate tutti gli ingredienti, avvolgete in un foglio di cotone imbevuto di cera d'api (come? ancora usate la pellicola di plastica???) e lasciare riposare due ore o più in frigo (anche un paio di giorni, volendo prepararla in anticipo). La cottura: a 180° per 30 minuti in forno statico, più altri 10 minuti in forno ventilato. 
Questa dose è per una base da 30-32 cm di diametro. Per la ricetta che segue occorre raddoppiarla per avere due dischi e ve ne avanzerà un po', oppure riducete la quantità di scarola e fate una pizza più piccola usando uno stampo del diametro di 20 cm]

Gli ingredienti sono per 6/8 persone.

Circa 500 gr di indivia riccia piuttosto bianca, oppure eliminate la parte esterna più verde e tenete solo quella interna bianca.
10/15 olive verdi
1 cucchiaio di capperi sotto sale
4/5 acciughe sott'olio
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di uva passa
2 spicchi d'aglio
olio extra vergine d'oliva
sale
due dischi di pasta brisée (qui la mia ricetta), o pasta sfoglia o pasta da pane (pari a un peso complessivo tra i 500 e i 600 gr)

Ecco come la preparo:

Lavo la scarola, l'asciugo bene (magari con la centrifuga), la taglio a pezzettini e la condisco con il solo sale fino, come fosse un'insalata, la metto in uno scolapasta con un peso che la schiacci bene, perché perda l'acqua di vegetazione, per almeno un'ora.

In una ciotola capiente raccolgo i capperi dissalati precedentemente sciacquati e lasciati nell'acqua per 10 minuti, le olive snocciolate e tagliate a pezzetti, gli spicchi d'aglio tritati (chi non li preferisce, può anche ometterli), l'uva passa, i pinoli e le acciughe tagliate a pezzettini. Aggiungo la scarola e 3 o 4 cucchiai d'olio d'oliva. Mescolo bene e assaggio per verificare l'eventuale necessità di altro sale, in genere non ce ne vuole visto che la scarola è stata messa sotto sale.
Divido la pasta in due parti leggermente diseguali, e la stendo formando due dischi: con quello leggermente più ampio rivesto una teglia di circa 28/30 cm di diametro, la bucherello con i rebbi di una forchetta e la riempio con la scarola condita, schiacciandola delicatamente sul fondo della teglia. 


Con l'altro disco di pasta ricopro la torta facendo aderire bene i bordi con quelli del disco che contiene il ripieno, ripiegandoli verso il centro della torta, poi bucherello anche la superficie del disco una forchetta.

La metto in forno a 180° (se ventilato, 200° se statico) per circa 45 minuti.
La lascio intiepidire e poi la servo...
 E' buonissima anche il giorno dopo.
:o)

domenica 22 aprile 2012

* aspettando il sole... nella Giornata Mondiale della Terra

Tra un acquazzone e l'altro, aspettiamo che torni il sole...
Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, onoriamo Gaia, non solo oggi, cerchiamo con le nostre singole azioni di averne rispetto. Lei ci sostenta e ci dà la vita.
:o)

venerdì 20 aprile 2012

* It's Friday, I'm in love :: 19

{this moment}
Una singola foto, senza parole, che fermi un momento semplice e speciale, così da metterlo in pausa, assaporarlo e imprimerlo nella memoria, condividendolo
(ispirato da ThisMoment di SouleMama)

mercoledì 18 aprile 2012

* Otus scops, ovvero l'Assiolo

La scorsa primavera, durante una delle prime serate in cui si potevano tenere le finestre aperte, notammo uno strano richiamo. Decisamente si trattava di un uccello notturno, ma non avevamo la minima idea di che specie potesse essere. 
Il suono somigliava moltissimo a quello di una sonda, come quelle che si sentono nei film ambientati nei sottomarini.
La curiosità ci ha presi e abbiamo fatto una piccola ricerca su internet, che in casi come questi esprime tutta la sua meravigliosa potenza!
Siamo finiti nel sito del Centro Ornitologico Toscano, dove è possibile scaricare e ascoltare con iTunes le voci degli uccelli notturni monitorati in Toscana.  Lì abbiamo scoperto chi fosse il nostro vicino: un Assiolo (Otus scops), il più piccolo gufo europeo dopo la civetta nana [per chi volesse ascoltarne il canto dei due presenti nel sito del COT è il secondo, quello senza asterisco].
Raggiunge la grandezza di un merlo, e ha questo canto caratteristico che ripete instancabilmente per ore a una cadenza regolarissima. Passa l'inverno nelle savane africane e in primavera torna in Europa.
Anche quest'anno è di nuovo sugli alberi del nostro giardino.
Qualche sera fa, la Gnoma prima di andare a dormire lo ha sentito e incuriosita dal suo richiamo particolare mi ha chiesto cosa fosse. Così le ho spiegato che quel "chiù" era il verso di un gufo piccolo piccolo. E lei mi ha detto: -"Mamma, me lo fai un gufetto?"-
Potevo dirle di no???

così, ecco il nostro Assiolo


Si chiama Martin, in onore di Martin Feldman, vista la somiglianza, giudicate voi....


Sembra quasi un camaleonte, però è stato apprezzato, nonostante questo piccolo difetto agli occhi, è simpatico come il suo omonimo.
:o)

martedì 17 aprile 2012

* catturati dalla terra...

L'anno scorso, quando ci siamo trasferiti in questa casa, abbiamo piantato le aromatiche, rosmarino, salvia, timo, alloro, e un bel cespuglietto di lavanda; la camomilla cresce spontanea qui e là, abbiamo poi due vasi con le fragole, quattro alberelli di limone che hanno preso una bella strinata con il gelo di febbraio. Nel prato abbiamo piantato un olivo e un piccolo pero.
L'asserzione più frequente dei nostri amici nel vedere il terreno che circonda la casa è stata: -"Ora farete l'orticello..."-. 
La nostra risposta, la mia più che del Capitano per la verità, era [per citare una cara amica "orto-velista" (si, si, proprio tu che stai leggendo, sto citando te!!!)] -"Non ci penso proprio, la terra è bassa e la mia schiena è mal messa!"-
Le ultime parole famose...
Quest'anno la terra ci ha del tutto catturati, e sfruttando uno spazio poco usato sul retro di casa il Capitano armato di vanga e zappa sta preparando il temuto orticello...
Del resto amiamo le piante, la natura in generale, e vedere crescere queste creature è di grande soddisfazione. Per non parlare del risparmio e del guadagno in termini di gusto e salubrità delle verdure. 
Abbiamo comprato dello stallatico puzzolente, ma devo dire che quella puzza mi piace, molto molto  di più della puzza che sento quando mi capita di andare in città.
Abbiamo comprato un po' di semi bio.
Lungo i fossi dei dintorni ci sono tanti canneti, così ci siamo procurati facilmente le canne che sosterranno i pomodori che (speriamo) cresceranno.
Abbiamo sparso i semi dell'insalata direttamente in terra.
Poi abbiamo preparato i semenzai di pomodori, prezzemolo e basilico, utilizzando i contenitori di cartone delle uova, che si sono rivelati molto comodi. Un buon modo di riutilizzare qualcosa che in genere si butta via. Le plantule di prezzemolo le ho già trapiantate in terra, è stato semplicissimo trasferirle perché già separate.



Nelle intenzioni ci sono melanzane e fagioli.
Dal momento che siamo totalmente inesperti, accettiamo consigli e suggerimenti da chiunque ne sappia un po' [e qualcuno a cui chiedere in caso di bisogno lo abbiamo già in mente, sempre l'orto-velista di cui sopra!].
Ora siamo in stand by, aspettiamo che smetta di piovere, rigraziando Madre Natura che così compassionevole ci innaffia le piantine, per rimetterci al lavoro.
:o)

lunedì 16 aprile 2012

* nella nostra cucina - torta caprese bianca al limone

Ho fatto questa torta per il giorno di Pasqua. Volevo un dolce speciale, ma che non fosse la pastiera della mia tradizione familiare, che non ho mai amato moltissimo.

L'idea l'ho avuta leggendo una ricetta, un po' diversa dall'originale, pubblicata nei giorni scorsi da Luna di Pizza, Fichi e Zighini, che a sua volta l'aveva trovata in un altro blog, ma la paternità della ricetta è di Salvatore De Riso,  famoso pasticcere della Costiera Amalfitana, ed è tratta dal suo libro "Dolci del sole".
Quando ho visto le parole Costiera Amalfitana,  Limoni,  Caprese mi sono detta: eccola, è Lei!!
La Costiera Amalfitana è la mia seconda casa, adoro le torte che profumano di agrumi, e poi io e Salvatore abbiamo una cosa in comune, che è solo frutto del caso e della zona di provenienza, chi mi conosce lo sa... ehehehe

Passiamo alle cose serie, cioè alla ricetta; gli ingredienti sono per 8 persone. Vi servirà uno stampo per torte da 22 cm, non più grande, altrimenti verrà troppo bassa.

Nell'elenco ci sono gli ingredienti originali, io ho fatto alcune piccole modifiche le metterò tra parentesi; ecco cosa ci vuole per fare questa buonissima torta:

  • 100 grammi di extravergine di oliva ( io ho usato olio di semi di arachide: qui in Toscana l'olio d'oliva ha un sapore troppo forte, non adatto ai dolci, l'olio di semi è praticamente insapore, quello di semi di soia sarebbe perfetto)
  • 120 grammi di zucchero a velo
  • 200 grammi di mandorle dolci pelate
  • 180 grammi di cioccolato bianco
  • 30 grammi di scorzette di limone candite (non le ho trovate, e poi i canditi non mi piacciono, dunque ho usato la buccia di due limoni non trattati anziché uno)
  • 1/2 baccello di vaniglia
  • 1 limone Costa d'Amalfi (anche nostrano, se non trovate i magnifici limoni della Costiera, però tenete conto che questo tipo di limoni sono piuttosto grossi, quindi regolatevi con la quantità)
  • 250 grammi di uova intere (n.5)
  • 60 grammi di zucchero
  • 50 grammi di fecola di patate
  • 5 grammi di lievito in polvere per dolci

Ho frullato le mandorle con lo zucchero a velo e i semini di vaniglia.  A parte ho tritato il cioccolato bianco, più finemente possibile, con una mezzaluna.
Ho incorporato alla miscela di mandorle e zucchero a velo il cioccolato bianco tritato, la buccia di limone grattugiata dei due limoni freschi e la fecola di patate setacciata con il lievito. Ho mescolato bene tutti gli ingredienti, poi ho aggiunto l'olio di semi. In un recipiente a parte, con le fruste elettriche, ho montato le uova con lo zucchero fino a triplicarne il volume. Infine le ho emulsionate bene con il resto degli ingredienti (non preoccupatevi se le uova tendono a smontarsi). Ho imburrato e infarinato con fecola di patate uno stampo di 22 cm di diametro e ci ho versato il composto.
Ho messo in forno a  200 °C per i primi 5 minuti e poi ho lasciato cuocere per altri 45 minuti a 160 °C.
Dopo la cottura, bisogna lasciare raffreddare il dolce nella tortiera. Meglio lasciarlo riposare qualche ora (io l'ho fatta il pomeriggio prima).
Prima di servirla l'ho spolverizzata con zucchero a velo e l'ho decorata con qualche fragola.

:o)

sabato 14 aprile 2012

* fiori di campo


veronica comune, falsa ortica, tarassaco, favagello ed altri amici che crescono spontanei e indisturbati nel nostro giardino...

venerdì 13 aprile 2012

* It's Friday, I'm in love :: 18

{this moment}
Una singola foto, senza parole, che fermi un momento semplice e speciale, così da metterlo in pausa, assaporarlo e imprimerlo nella memoria, condividendolo
(ispirato da ThisMoment di SouleMama)

giovedì 12 aprile 2012

* "nevicata" fuori stagione

Nel terreno che circonda la nostra casa ci sono dei pioppi gatterini. All'inizio non sapevamo che specie di alberi fossero, e avevamo escluso che fossero pioppi perché sia durante la primavera dell'anno in cui sono cominciati i lavori che durante la scorsa non hanno prodotto i semi lanosi che contraddistinguono questa specie di alberi.
Leggendo qui e là in rete ho scoperto che questi semi dovrebbero essere liberati dai pioppi nel mese di giugno.
Quest'anno, forse a causa delle temperature anomale di due settimane fa, i semini lanosi, che noi chiamiamo confidenzialmente "fluffy", hanno invaso il nostro giardino, ricoprendo completamente il terreno, come in una leggera nevicata primaverile, dandoci la prova definitiva che gli alberi in questione sono decisamente pioppi.


Appena si alza un soffio di vento gli alberi rilasciano centinaia di fiocchi, piccoli e grandi, che svolazzano dappertutto e si ammassano ovunque.


Per fortuna nessuno di noi è allergico a queste nuvolette fluttuanti...

Ma c'è un nutrito gruppo di amici che è ben felice di questa manna, anche se la pioggia che cade in questo momento elimina la lanuggine che li ricopre, i semini restano e loro ringraziano Madre Natura.
Noi, dal canto nostro, siamo felici della compagnia fiduciosa di questi passerotti e che i "fluffy" abbiano perso il potere di attaccarsi al bucato steso ad asciugare, o di infilarsi in casa ogni volta che apriamo una porta o una finestra.
:o)
 

mercoledì 11 aprile 2012

* dipingiamo!

Che si fa in un pomeriggio in cui sembra difficile intrattenere una Gnoma? le si dà carta bianca! nel senso letterale del termine...
Abbiamo steso in terra una tovaglia plastificata, messo un po' di colori per la digitopittura nei piatti di plastica e con l'aiuto di pennelli di diverse forme e dimensioni dato via libera alla fantasia.
Unica regola: nessuna regola, tutto concesso... 
Questo era l'inizio
poi è stata un'escalation...
colori su ogni superficie disponibile
mani


piedi...


 ma anche (per fortuna!!) carta e tela...

poi la pittura ha cominciato a seccarsi e a dare noia
e la Gnoma, con somma gioia, è finita nella vasca a fare il bagno...
Queste le opere, che per mamma e babbo ( e forse solo per loro e i nonni), sono dei veri capolavori 

 :o)

lunedì 9 aprile 2012

* nella nostra cucina - Calamarata

La Calamarata è un formato di pasta particolare, originaria di Gragnano (Na), a forma di grosso anello, proprio come risultano i calamari quando si affetta la sacca della testa. Ovviamente il sugo del condimento si prepara con i calamari,  vanno bene anche i totani, ma risultano meno delicati nel sapore.
Scusatemi per la qualità pessima delle foto, ma la luce era orrenda (fuori pioveva) e non ho avuto tempo né modo di creare set fotografici particolari...




Ecco cosa serve per 4 persone
400 g di pasta calamarata (in alternativa paccheri o mezze maniche)
700 g di calamari
1 bicchiere di vino bianco secco
300 g di pomodorini
300 g di zucchine
2 spicchi d'aglio
olio extra vergine d'oliva
peperoncino
prezzemolo
origano
zucchero
sale

La prima cosa da fare è candire i pomodorini, si può fare anche il giorno prima, in modo da  procedere più velocemente al momento della preparazione. Tagliate i pomodorini a metà, privateli dei semi, conditeli con 1 cucchiaino di zucchero, sale, olio, abbondanti peperoncino e origano, e passateli al forno a 100° per un'ora.

Tagliate le zucchine a metà, svuotatele con un levatorsoli (di quelli che si usano per le mele) e tagliatele a rondelle.

Pulite i calamari, tagliate i tentacoli a pezzetti e le sacche ad anelli.

Soffriggete l'aglio in 2 o 3 cucchiai d'olio in una padella abbastanza ampia da contenere successivamente anche la pasta, e fatevi rosolare i calamari a fuoco vivace; sfumate col vino e lasciate evaporare quasi del tutto. 

Aggiungete i pomodorini preparati precedentemente, aggiustate di sale e peperoncino se necessario, coprite la padella e cuocete per altri 5 o 6 minuti. 


Aggiungete le rondelle di zucchine, coprite e cuocete per altri 2 minuti.
Se il sughino dovesse asciugarsi troppo aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta che si sarà messa a cuocere.
Scolate la pasta uno o due minuti prima del completamento della cottura, ripassatela in padella col condimento preparato, spolverizzate di prezzemolo tritato e servite.
E' stato il primo piatto del nostro pranzo di Pasqua... non ho fatto in tempo a scattare una foto ai piatti con la pasta...
:o)